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ALITALIA, LEGA :

LINATE NON PERIRA'

2009-01-13

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CORRIERE della SERA

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2009-01-13

il presidente di air france spinetta: "decideremo in base all'efficacia economica"

La Lega insorge: "Linate non morirà"

Castelli: "È un'idea della Cai, non del governo. Senza di noi non si va da nessuna parte". Bossi: "Malpensa se la caverà"

Roberto Castelli (Lapresse)

Roberto Castelli (Lapresse)

PARIGI - Lunedì, dopo la firma dell'accordo tra la nuova Alitalia e Air France, c'erano state le prime proteste con il 'partito del Nord' che si diceva deluso. Il giorno dopo arriva l'attacco diretto, per voce del sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli. Per mesi si è discusso del ruolo di Malpensa, ma di fronte all'annunciato ridimensionamento di Linate a city airport (da parte dei vertici delle due compagnie), il Carroccio insorge. "Senza di noi in Parlamento non si va da nessuna parte" ha sottolineato Castelli dopo un incontro con il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Giulio De Capitani, dicendosi convinto che il destino di Malpensa sarà positivo, ma "senza far morire Linate". Per Castelli "ridurre lo scalo milanese a una navetta fra Milano e Roma è un'idea di Cai che è una compagnia privata, non del governo, o della Regione Lombardia o del Comune di Milano". Infine critica la scelta di Air France come partner: "Avrei preferito Lufthansa ma l'offerta non è arrivata. La scelta di Air France è più romana che del Nord".

BOSSI: "MALPENSA SE LA CAVERÀ" - Su Malpensa Umberto Bossi si dice fiducioso, dopo che lo scalo varesino è stato al centro di un lungo braccio di ferro all'interno della maggioranza e lunedì sera è stato argomento di una cena ad Arcore tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore leghista. "Vedrete che Malpensa se la caverà" ha detto entrando in Senato per la riunione delle commissioni congiunte sul federalismo fiscale. Sul futuro di Linate: "Con l'Expo arriverà un sacco di gente e gli aeroporti diventeranno strategici. Ci sarà traffico per tutti: si passerà sempre di più dal treno all’aereo. Basta guardare l’America, ormai la gente va in aereo come noi andavamo in treno". Infine difende Letizia Moratti: "Non è ingratitudine, ha i problemi addosso. Fare il sindaco di una grande città significa dover sopportare un sacco di cose".

"LINATE, DECIDONO INVESTITORI" - Che Linate sia un problema lo ha sottolineato anche il presidente di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, durante la conferenza stampa di presentazione dell'accordo tra le due compagnie. Parlando dell'organizzazione degli aeroporti in Lombardia, ha detto che Alitalia è una "compagnia privata al 100%" e quindi le decisioni saranno prese dal cda sulla base dei soli criteri di efficacia economica. "Tutti sanno che i problemi sono legati all'esistenza di Linate - ha aggiunto -. Spetta agli investitori italiani decidere nei prossimi mesi come riorganizzare gli aeroporti della zona". In ogni caso, ha sottolineato, "bisogna uscire rapidamente dal dibattito nord-sud", perché il principale obiettivo è di fare di Alitalia una compagnia redditizia, "come può diventarlo". Spinetta ha infine sottolineato che è presto per pronunciarsi sulla possibilità di un'entrata in Borsa della nuova Alitalia e sulla evoluzione del capitale.

13 gennaio 2009

 

 

 

Alitalia-Air France, la delusione del Nord

Formigoni: "Malpensa, due anni di sofferenza". Penati contro la Lega. Il Pd: "Si svela imbroglio di Berlusconi"

Letizia Moratti (Lapresse)

Letizia Moratti (Lapresse)

MILANO - La firma tra Alitalia e Air France non mette tutti d'accordo. Anzi. Per il cosiddetto 'partito del Nord' rappresenta una sconfitta e fino all'ultimo il sindaco di Milano Letizia Moratti ha ricordato l'esistenza di una offerta di Lufthansa. "Mi auguro che il cda di Cai non sancisca una partnership internazionale senza avere prima esaminato altre proposta - ha detto poche ore prima del 'verdetto' -. Io lotterò fino alla fine". Ma poco dopo è stato lo stesso premier Berlusconi a smorzare i toni: la compagnia tedesca non ha mai avanzato una proposta concreta, siamo fuori tempo massimo. Proprio alla Moratti si è rivolto il Pd milanese, in un'inedita alleanza, chiedendo una manifestazione unitaria a favore dei due scali lombardi. "Proprio negli anni della crisi e in vista dell'Expo, la città rischia di pagare un prezzo salatissimo" secondo il capogruppo in Consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino.

FORMIGONI - Dopo che l'accordo con Air France è stato messo a punto, non c'è stata la temuta rottura all'interno della maggioranza di governo ma si è levato più di un borbottio. Il presidente lombardo Formigoni fatica a controllare la delusione: "Non si sono esaurite le speranze, anzi la certezza che coltiviamo è che Malpensa tornerà ad essere l'hub che è stata e tornerà a crescere. Ma certo dopo un paio di anni di sofferenza". La scelta di Air France, accusa, "fa sì che Cai concentrerà il proprio servizio soprattutto su una parte del territorio nazionale e cioè su Roma. Malpensa esce dalle scelte di Alitalia fortemente ridimensionata e questo vuol dire che dovremo lavorare noi, come spesso accade".

LEGA - La Lega Nord, per bocca di Roberto Cota, fa sapere che "la scelta di Air France non ci soddisfa". "Gli imprenditori del Nord - ha spiegato alla trasmissione Otto e mezzo - non passano a Fiumicino per andare in Cina, ma sono costretti ad andare a Francoforte o Parigi. Difendere Malpensa è difendere il sistema. L'unica soluzione è quella della liberalizzazione delle rotte". La speranza per il futuro fa rima con mercato: secondo Cota "la concorrenza è lo strumento che consentirà a Malpensa di riprendersi".

PENATI - Altrettanto amareggiato il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, che punta il dito contro la Lega, "passata dal celodurismo al 'vorrei ma non posso'". Accusa il Carroccio di avere "un atteggiamento rinunciatario, accontentandosi dell'emendamento al decreto su Alitalia - che parla solo di un generico ampliamento delle rotte e non esplicitamente della loro liberalizzazione - per non fare una vera azione di protesta". Penati attacca anche la gestione del personale in esubero: "A Malpensa ci sono 3mila lavoratori in cassa integrazione ma in questa vicenda ci sono figli e figliastri. I lavoratori di Malpensa sono in cassa integrazione senza prospettiva mentre quelli di Alitalia, maggiormente concentrati a Roma, hanno una cassa integrazione di sette anni".

D'ALEMA - Dal Pd arrivano al governo bocciature pesanti. Secondo D'Alema nell'alleanza tra Alitalia e Air France "c'è la vendetta della razionalità economica contro la propaganda di Berlusconi e si svela il grande imbroglio. Alla fine si è arrivati all'unica soluzione ragionevole ma il costo dell'operazione è stato già scaricato sui cittadini italiani". "Si chiude una vicenda scandalosa che rasenta l'imbroglio - attacca il ministro ombra delle Infrastrutture Andrea Martella -. I cittadini pagano più di 3 miliardi, le tariffe aumentano e c'è meno occupazione. Un risultato disastroso il cui responsabile è Silvio Berlusconi. Formigoni e Moratti sono stati trattati a pesci in faccia, ne traggano le conseguenze". Un punto sottolineato anche da Savino Pezzotta (Udc): "A pagare le spese di tutta questa vicenda saranno i contribuenti italiani. Ci auguriamo che la nuova compagnia funzioni, ma restano ancora aperte alcune questioni fondamentali, come quelle contrattuali".

MATTEOLI - Per Palazzo Chigi è un gol messo a segno. "Il decollo della nuova Alitalia è un successo non solo e non tanto per il governo ma per il Paese - commenta il ministro dei Trasporti Altero Matteoli -. Si salva la compagnia di bandiera che resta in mani italiane e che potrà usufruire dell'apporto strategico di un partner internazionale di tutto rispetto come Air France. Sono convinto che la nuova Alitalia riconquisterà la piena fiducia dei passeggeri e che in breve tempo anche i dipendenti che in questa fase vengono sacrificati potranno nuovamente essere riassunti".

12 gennaio 2009

 

REPUBBLICA

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2009-01-13

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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il SOLE 24 ORE

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2009-01-13

Qui Malpensa, tra ritardi e gelo l'amarezza dei passeggeri

di Antonietta Demurtas

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13 gennaio 2008

"Sto facendo la notte, di solito dalle 23 alle 7 non lavoriamo, ma visto questo passaggio storico abbiamo deciso di fare un presidio notturno", alle 5 del mattino, Claudia Calabrese, il caposcalo dell'Alitalia a Malpensa controlla che tra i vari banchi del check in della "Nuova Alitalia" tutto sia in ordine. Il primo volo della nuova era Cai parte alle 6.10, direzione San Paolo del Brasile. Il Boeing 777 è già in pista, si chiama Taormina e porterà dall'altra parte dell'Oceano 64 persone, anche se potrebbe accoglierne 290. In fila molti brasiliani di ritorno da un periodo di vacanza in Italia e alcuni italiani che per lavoro o per svago partiranno sulle ali dell'ex compagnia di bandiera.

"Speravo che nel 2009 vertenze sindacali e passaggi di proprietà si sarebbero risolti. Sono italiano e vorrei volare sempre con Alitalia" racconta Emanuele Bosco, avvocato. Meno contenti di questo battesimo sono Luana Ribeiro e Leandro Gaffo, brasiliani. Dopo un mese di vacanza dovevano partire ieri sera alle 23,45, ma giovedì scorso una email di Alitalia li avvisava che il volo anziché lunedì sarebbe partito martedì mattina all'alba. "Lo spostamento è dovuto al passaggio di consegne avvenuto proprio ieri, spiega Calabrese, ci scusiamo ma non potevamo fare altrimenti".

Per farsi perdonare, il Boeing Taormina si stacca dal finger (il braccio che lo collega all'aeroporto) puntuale, 15 minuti sono dedicati alle operazioni di de-icing, "scongelamento" delle ali: "Ci sono due gradi sotto zero e queste operazioni tecniche sono necessarie" spiegano dalla Sea.

Poi, finalmente, alle 6,40, l'aeromobile parte da Malpensa lasciando dietro di sé un aeroporto semivuoto, ancora addormentato, impoverito delle tratte intercontinentali di un tempo ma pronto a lottare. Al piano degli arrivi infatti, alle 7 del mattino, inizia la protesta dei lavoratori aeroportuali. Rappresentati da tutte le sigle sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl-Ta, Sdl-Flai) hanno organizzato una manifestazione per sollecitare il governo alla liberalizzazione dei diritti del traffico dopo l'accordo Alitalia-AirFrance. "Il governo faccia il suo dovere", commenta Liviano Zocchi, segretario regionale Uil trasporti: "Gli ultimi emendamenti, se pur positivi, non hanno effetto immediato. Noi vogliamo subito la liberalizzazione". La manifestazione e le assemblee generali hanno impegnato il personale di terra, circa 350 i partecipanti, sino alle 10, rallentando di conseguenza le partenze. Come annuncia l'altoparlante dell'aeroporto: "A causa dell'assemblea indetta da tutte le sigle sindacali contro il declino del sistema aeroportuale milanese, i voli potranno subire ritardi e annullamenti". In tutta la mattinata a Malpensa sono stati 15 i voli che hanno subito ritardi di circa 45 minuti. Senza però causare troppi disagi. Caos invece all'aeroporto di Linate dove quattro arrivi e sette partenze sono stati cancellati. Gli aerei sono rimasti a terra e hanno così occupato il piazzale, impedendo così agli aeromobili in arrivo di atterrare.

"Il declino di Malpensa non è iniziato oggi con la Cai" commenta Monica, hostess di terra, da 17 anni impiegata a Malpensa, "il dehubbing del nostro aeroporto ci ha indebolito e oggi non sappiamo che fine faremo. Speriamo che aumentino i voli e ci vengano assegnati i servizi" commenta mentre davanti a lei scorrono le bandiere dei sindacati e quelle dell'Italia dei valori. Fra le scritte: "La Lega lascia il nord al Cai-mano". Monica sorride con amarezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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